GUIDA AL CONSUMO CRITICO

Conclusione

 

Siamo giunti al termine di questa rubrica durata un anno e ispirata al libro “Guida al consumo critico” dal quale sono state prese la maggior parte delle informazioni. Sarebbe bello che questa rubrica potesse continuare con la testimonianza o le osservazioni dei lettori della Fonte in uno scambio reciproco. Spero che gli articoli pubblicati ci abbiano aperto gli occhi su un sistema di mercato mondiale in cui una piccola parte vive nello spreco, nel consumismo usa e getta, circondandosi di cose spesso inutili, e la grande maggioranza non ha di che vivere per sfamarsi, troppo spesso in condizioni igeniche precarie. Questa netta divisione tra due mondi completamente diversi non può lasciarci indifferenti, col nostro modo di vivere irresponsabile stiamo distruggendo il pianeta coinvolgendo anche le popolazioni più povere e le loro terre che spesso diventano luoghi di discarica dove abbandonare i rifiuti che noi produciamo, o luoghi di sfruttamento con manodopera a basso costo. Problemi che si estendono anche verso i paesi industrializzati, se pensiamo alle centrali nucleari, alcune distano pochi chilometri dal confine con la Jugoslavia o al recente caso dell’incendio della De Longhi a Treviso con il pericolo della diossina e quindi con gravi conseguenze per la nostra salute e la nostra stessa vita. Molti pensano che siano cose più grandi di noi, che le decisioni spettano ai governi, che non si possa fare niente per cambiare le cose. Nei vari articoli pubblicati abbiamo dimostrato che non è vero e che invece possiamo fare molto soprattutto spostando i nostri acquisti su prodotti che non sono legati allo sfruttamento e sensibili ai problemi in difesa dell’ecologia e dell’ambiente, prodotti che ci aiutano anche a migliorare la qualità della vita perché sani e naturali.

Un’altra cosa che possiamo fare è dare voce e sostegno alle varie organizzazioni che si occupano di queste tematiche, unire gli sforzi di chi ha avuto il coraggio di partire con iniziative che possano cambiare questo folle sistema. Credo che il mondo consumista nel quale viviamo abbia bisogno di un cambiamento e di ritornare ai valori di una volta. La modernità e il progresso non sono una cosa negativa perché possono migliorare la nostra vita, semplificarla. Diventa negativa quando non tiene conto della reale necessità, quando si usa in maniera eccessiva creando spreco e inquinamento, quando non tiene conto della distruzione che può provocare nel nostro pianeta e non tiene conto dei beni primari visto che ancora oggi molte persone muoiono di fame e che la maggior parte della popolazione mondiale vive in estrema povertà. Il futuro è nelle nostre mani, nelle famiglie che hanno conosciuto un certo stile di vita negli anni ‘60-’70 dove il progresso era agli inizi e non esisteva il consumismo di oggi. Un tesoro prezioso da trasmettere ai nostri figli alle nuove generazioni abituate ad avere tutto e subito, generazioni che troppo spesso non sanno apprezzare il fatto di essere fortunate ad avere tanto, che non sanno valorizzare la sobrietà e il valore delle cose.

Sono i giovani il futuro del mondo, giovani che non conoscono ormai più cosa sia il silenzio, circondati da un mondo spesso virtuale, fatto di plastica, di merendine, di genitori sempre più assenti presi dal lavoro e dai propri interessi. Apriamo i nostri occhi al mondo e abituiamo i nostri figli al sacrificio, alle piccole rinunce, ad una alimentazione più sana. Sono piccoli gesti - come andare a comprare il caffè o il cacao in una “bottega del mondo” - che lasceranno un segno positivo di noi, un gesto che può dare un senso alla nostra vita annoiata fatta sempre più di parole e di immagini ma che ci ha tolto la gioia di vivere.

Per concludere vorrei segnalare che esistono una serie di riviste, libri nonché siti internet dai quali sono state prese notizie riportate anche in alcuni articoli che ci possono aiutare a comprendere meglio questo argomento, inoltre esistono varie organizzazioni ambientali e umanitarie alle quali è possibile iscriversi e ricevere materiale, informazioni e proposte di progetti concreti.

                                                                                                                                                 Walter