IL GRUPPONE MISSIONARIO A FONTE

 

Ci sono uomini e donne che sanno parlare al cuore di tutti, superando barriere e diffidenze. E’ questa l’impressione che ho avuto conoscendo Corrado, il coordinatore e responsabile del Gruppone Missionario che nella settimana dall’11 al 19 Agosto ha effettuato la raccolta di ferro vecchio e indumenti usati in alcuni paesi della Pedemontana. Appena passata l’ora del pranzo, entrando nel cortile del Centro Professionale di Fonte (qui il Gruppone missionario aveva il campo base) non ho avuto alcun dubbio che quella moltitudine (circa cento persone) di uomini, donne, giovani dai volti sorridenti, insieme ai bambini che avevano portato con sé, non si sentissero sopraffatti dalla stanchezza di una mattina di duro lavoro. Nemmeno la fatica avrebbe turbato quest’impegno sentito prima di tutto come una festa. Una festa dell’amore. Perché donare tempo e lavoro per chi è più sfortunato e versa in condizioni di bisogno non può essere che amore. Corrado ha confermato questa percezione e ha parlato in toni entusiastici dell’esperienza sua e dei suoi compagni all’interno del gruppo. Si comincia gradualmente per poi lasciarsi coinvolgere totalmente in questo impegno quando concretamente si vedono realizzati micro-progetti nelle zone del sud del mondo dove la popolazione vive di stenti e la miseria è tanta. Corrado come altri del gruppo è stato con la famiglia per un breve periodo nell’Equador dove operano missionari veneti ed ha potuto constatare personalmente le enormi difficoltà che la gente del posto deve affrontare per sopravvivere. Queste esperienze aumentano la sensibilità nei confronti dei poveri e si diventa ancora più determinati nel portare avanti iniziative che in qualche modo siano di aiuto e promuovano valori quali la solidarietà, la carità, la sobrietà, la pace per un mondo più giusto e più equo. In questa costante attenzione al prossimo cresce anche la dimensione della fede: tramite l’esperienza del dono e della provvidenza si incontra il Signore. E’ una risposta alla ricerca di senso che hanno molti giovani che entrano a far parte del Gruppone. A dare supporto spirituale e motivazione c’è sempre la figura di un sacerdote (ora c’è Don Saverio parroco di Giavera). Pane, diritti e Vangelo potrebbe essere lo slogan del Gruppone e la scelta di ispirarsi alla figura di mons. Romero, sacerdote martire per la difesa dei poveri e degli oppressi del Salvador non è casuale. Molti dei ragazzi infatti si riflettono nella vita di Romero che ha sposato la causa dei poveri solo dopo essersi immerso nella loro realtà, lasciando una vita di agi e riconoscimenti. Il cambiamento interiore avvenuto in Romero è quel tipo di “conversione” che avviene anche in molti ragazzi che si avvicinano alla realtà del Gruppone. La nostra comunità ha avuto un ruolo di prim’ordine nella benevola accoglienza del Gruppone Missionario: non solo sono stati messi a disposizione alcuni alloggi del CFP per dormire e la mensa, molti dei ragazzi sono stati invitati a pranzo nelle famiglie nei giorni del 15 e 16 Agosto. Inoltre presso gli spazi esterni del centro infanzia, alla presenza di molti spettatori, la sera del 15 Agosto è stato proiettato il film su mons. Romero introdotto dal Vescovo della nostra diocesi mons. Mazzoccato che ha parlato di Romero come di un profeta del nostro tempo, coraggioso fino al martirio per affermare i diritti degli ultimi e degli oltraggiati. Coraggio che non può essere che Divino perché il coraggio umano non si spinge fino a sfidare la morte. Nella settimana di ferragosto abbiamo visto a Fonte uno spaccato di una realtà associativa che persegue fini umanitari e siccome nulla viene a caso questa può essere l’occasione per riflettere su noi stessi e sui nostri buoni propositi.

 

                                                                                                   Patrizia