
SPAZIO MONTAGNA
Vent’anni
da parco. A festeggiare in questo 2008 l’importante ricorrenza è il parco dell’Adamello Brenta, dove sono
tornati, da qualche anno, anche gli orsi a popolare boschi
e vallate. Per la gioia dei sempre più numerosi visitatori,
attratti dalle molte bellezze dell’ambiente e accolti da un’organizzazione
turistica moderna ed efficiente, a misura di grandi e bambini.
Il parco si estende su una
superficie di 62.517
ettari e comprende due ambienti completamenti diversi: i
monti dolomitici del Gruppo di Brenta e parte del massiccio
dell’Adamello-Presanella. E’ stato istituito nel 1967 ma
l’ente chiamato a gestirlo nasce solo vent’anni dopo, e cioè nel 1988.
I numeri del parco sono quelli
che non temono confronti, i paesaggi, per cominciare, sono senza dubbio fra i
più belli della pur varia dorsale alpina. Ben cinquantuno laghetti alpini
costellano il territorio dell’area protetta, a cominciare da quello di Tovel
reso famoso dalla passata colorazione rossastra delle sue acque dovuta a un’alga. Ed è uno dei due percorsi che andremo
a descrivere, quello dove si può ammirare la bellezza di questo laghetto.
Percorso 1: LAGO DI TOVEL
Siamo nella parte nord-orientale
del parco, a pochi chilometri dal punto in cui la Val di Sole termina nei pressi
del lago di Santa Giustina. Dal parcheggio del bar
Capriolo, dove giunge la strada che sale da Tenno, si prende il
bus navetta del parco fino al parcheggio di Tovel; da qui si attraversa il ponte e si raggiunge il punto di
partenza del sentiero, ben segnalato da un pannello informativo. Ci si inoltra quindi lungo un tranquillo percorso nel bosco,
costeggiando a destra il torrente Tresenga, e in breve si raggiunge il laghetto
di Tovel, con una splendida vista sulle montagne circostanti, piegando quindi a
destra fino a un ponticello in legno e ad una piccola spiaggia. Dopo circa 800 metri il sentiero passa davanti al Centro Visitatori per poi scender fin sulle rive
del piccolo specchio d’acqua, si prosegue quindi nel bosco, a fianco
delle rive, raggiungendo un’area di spiagge bianchissime chiamata Rislà. Qui il
sentiero tematico sale in direzione di una valle
laterale sino ad una spettacolare cascata. Lungo un comodo sentiero che si
snoda ancora nel folto degli alberi ci si porta quindi
al tratto iniziale della spiagge bianche, rientrando al parcheggio lungo lo
stesso itinerario. Per tornare al bar Capriolo, in alternativa
al bus si può prendere il sentiero delle
Glare, un percorso che attraversa un bosco di pino silvestre, faggio e
abete rosso, quindi passando per un belvedere sulla valle tocca le glare
(“distese di pietra” nel dialetto locale). Dopo alcuni splendidi laghetti
stagionali, dalle acque color smeraldo, si fa ritorno al parcheggio in nemmeno
un’ora di comodo cammino dal lago.
Percorso 2: IL SENTIERO DELLE CASCATE
Questo itinerario segue il corso
del fiume Sarca percorrendo in tutta la sua lunghezza, e cioè
15 chilometri,
la straordinaria Val Genova, che si
stacca verso ovest all’altezza di Carisolo. Passerelle di legno che scavalcano
gli affluenti laterali del corso d’acqua rendono il
tragitto adatto a tutti e senza particolari difficoltà di percorrenza. Il
sentiero escursionistico inizia a Ponte
Verde, a 900 metri
di altitudine, dove si trova anche uno dei punti
informativi del parco. Prima tappa obbligatoria è davanti alle scenografiche cascate di Nardis, che si raggiungono
in pochi minuti di cammino. Con modesti saliscendi il sentiero sale quindi ai
vasti patri dei Piani di Genova, da cui si può accedere
con una breve deviazione alle cascate
del Lares che, in tre salti successivi, arrivano a misurare oltre 200 metri. Al vicino Ponte Rosso
è presente un altro punto informativo del parco. Un tratto di vecchia strada
selciata conduce in una mezz’ora alle tipiche case di Todesca e Ragada, con la
chiesetta della Madonna di Ragada e il monumento ai Pionieri della Val Genova.
Riprendendo il sentiero, si sale comodamente fino ai prati di Casina Muta affiancando una bella
rapida e inoltrandosi nella parte alta della valle. A 20 minuti di cammino si
arriva presso la Piana di Caret e la malga omonima, tra
ghiaioni e qualche dosso si prosegue quindi fino alla base della cascata del Pedruc, che si può ammirare
anche dall’alto grazie ad un’ardita passerella in
legno. Quindi il sentiero termina nella Piana di Bedole, dopo un dislivello di
circa 600 metri
che si copre in poco più di 4 ore. A 1.584 metri di quota,
la piana e il rifugio omonimo sono circondati dall’imponente anfiteatro dei
ghiacciai della Lobbie e del Mandron. Qui la fermata
del bus navetta di servizio nella valle permette di rientrare comodamente alla
base.
INDIRIZZI UTILI:
Ufficio Turistico
Madonna di Campiglio-Pinzolo-Val Rendena
Tel. 0465 447501 Sito www.campiglio.to
A.P.T. Dolomiti di Brenta-Altopiano
della Raganella Tel.
0461 585836 Sito www.aptdolomitipaganella.com
Pro Loco Carisolo Tel. 0465 501392 Sito www.prolococarisolo.it
Pro Loco Caderzone Tel. 0465 804995
Buona escursione a
tutti !!!!!!
Per ulteriori
informazioni rivolgersi alla redazione de “LA FONTE” o scrivere una mail a: lafonte@comune.fonte.tv.it