CRESIMA
Domenica 1 giugno nella
Chiesa Parrocchiale di Fonte, monsignor Giuseppe Rizzo,
vicario generale della nostra diocesi, ha amministrato il sacramento della
Cresima a 20 ragazzi/e della II media. La cerimonia si è svolta in un clima di
raccoglimento e attenzione, animata dai suggestivi
canti della nostra corale. L’emozione dei ragazzi traspariva
dai loro volti un po’ contriti, dai loro sguardi un po’ smarriti, trapelava
la presa di coscienza dell’importanza dell’evento. “Non stiamo facendo solo una
bella cerimonia, non stiamo mettendo una vernice, ma state scrivendo una
storia, fate parte del proseguo, della continuità
della storia dei cristiani” Ha esordito così monsignor Rizzo nella sua omelia.
Ed è proprio questo ciò che vogliamo per i ragazzi delle nostre comunità, che
diventino essi stessi veri testimoni della fede, che la loro iniziazione
cristiana cominciata col Battesimo dell’acqua prosegua, accresca, si valorizzi
e culmini col Battesimo del fuoco, con il conferimento dello Spirito Santo e
con la ricchezza dei suoi doni.. E’ tutto questo che
fa muovere i fili della gratuità, della testimonianza, dell’infondere il
desiderio di essere cristiani, è tutto questo che porta noi catechiste ad
assumere l’impegno di accompagnare i ragazzi nel cammino di fede. E’ l’adesione
alla Parola di Dio che ha spinto me e Maureen a intraprendere insieme ai ragazzi questo pellegrinaggio
all’interno dell’anima, questo “camminarsi dentro”, questo prepararsi a
ricevere consapevolmente i doni dello Spirito Santo e a considerarli trampolino
di lancio verso un futuro dove l’eco della preziosità di ciò che ci viene donato
risuoni sempre nei cuori. Certo tutta questa consapevolezza non è facile da
raggiungere, non è così semplice arrendersi al trascendente o aderire alla
radicalità evangelica, soprattutto in questi tempi dove l’uomo arranca sempre
più nei meandri del materialismo, del surplus, del
tutto e subito. Non è facile distogliere l’attenzione dei ragazzi dai bagliori
fasulli che la società consumistica propone, il loro bisogno di
omologazione poi li fa indietreggiare di fronte a proposte alternative,
che richiedano un coinvolgimento diverso, più interiore, più significativo. Però la fatica del percorso “diverso” è stata affrontata nel
corso degli anni di catechismo che hanno caraterrizzato la loro crescita
spirituale. Questo ultimo anno, quello della preparazione alla Cresima, è stato
il più duro. Tutti sappiamo che gli ultimi chilometri
sono i più difficili, che i campionati si fanno duri nelle ultime partite, che
la piscina ti ruba il fiato negli ultimi metri e così è avvenuto
nell’approssimarsi della dichiarazione solenne di esprimere il fermo proposito
di stare sempre dalla parte di Dio e di accettare perciò il suo sostegno
attraverso lo Spirito Santo. C’è sempre una buona dose di resistenza a mettersi
in gioco autenticamente, a quell’ aprirsi all’Altro
che è un mettersi a nudo faticosamente, ma era necessario farlo per giungere
alla meta con animo sincero e profondo. Monsignor Rizzo
nella sua omelia ha parlato dell’immagine della pozzanghera per esprimere
meglio il significato di profondità: “se si butta un sasso in mezzo ad una
pozzanghera ritorna indietro uno schizzo di fango, molte persone sono
pozzanghere che ti ridanno indietro il fango perché non hanno profondità; se si
va in riva ad un lago di montagna e si butta al centro un sasso si suscita una
sinfonia di piccole onde che raggiungono e annunciano anche alle rive che è
arrivato qualcosa di nuovo”. “ I ragazzi che si apprestano a ricevere
Patrizia