Barbara, la nostra grande campana

Dopo quarant’anni con la gentile collaborazione del sacrista “Beppo”, sono salito sul nostro campanile per ritrovare la nostra campana più grande e preziosa chiamata“ Barbara”.

Percorsi tutti i gradini in pietra abbiamo aperto la botola della torre campanaria e di fronte abbiamo trovato  la cara “Barbara”. La si può ammirare in tutto il suo splendore: misura un diametro alla base di 1.15 metri con uno spessore di 7 cm e con impresso l’anno 1837; non si sa se sia la data di costruzione oppure di rifusione nelle fonderie vicentine in seguito ad una crepa.

Molti racconti di anziani tornano alla mente tra i ricordi di quando eravamo bambini e ascoltavamo con ammirazione i nostri nonni e genitori nei loro filò nelle stalle d’inverno, nei quali narravano di  quando la gente dei paesi limitrofi sentiva i rintocchi della Barbara e dicevano “anche questa volta siamo salvi”.

La leggenda racconta che la sua particolare miscela di leghe in bronzo, rame ed oro emetteva un suono che riusciva ad interferire con le correnti d’aria e sembrava che con i suoi rintocchi potesse scongiurare anche la caduta della grandine nei momenti propizi dei raccolti agricoli. La tradizione non solo fontese narra dunque, di molti raccolti salvati grazie ai rintocchi di Barbara.

Ed ora Barbara continua a suonare per darci il buongiorno e la buonanotte, nei giorni di festa  e nei momenti di gioia, e suona anche nei momenti di dolore i cui rintocchi ci accompagnano sino all’ultimo passo del nostro cammino terreno.

 

Vittorio F.