Quaresima 2010
Con il martedì grasso si è
concluso il periodo del carnevale. Il periodo in cui “vale la carne” (senso
etimologico di Carnevale) ha lasciato lo spazio al periodo della Quaresima.
Mercoledì 17 febbraio sono iniziati i 40 giorni più particolari e speciali
della nostra fede cristiana. Se lo guardiamo dal punto di vista
climatico/ambientale questo è il periodo in cui cambia la stagione. Si passa
dal freddo febbraio al ventilato marzo per arrivare al primaverile 4 aprile,
domenica di Pasqua e di Risurrezione. Dunque la Quaresima potrebbe
essere definita la primavera dello Spirito. Chi ha ancora la lampada della fede
accesa - con tanto o poco olio non importa, l’importante è che sia accesa –
sente la necessità di questo periodo di rinascita, di pulizia, di aria nuova.
Ma
la Quaresima
non è solamente un esercizio di liberazione o svecchiamento o di diete. Non si
tratta di smettere di fare cose sbagliate o fare qualche fioretto per il gusto
di stare meglio o di esercitarsi al sacrificio fine a se stesso. Il cristiano
vive la Quaresima
e i suoi impegni (preghiera e ascolto della Parola di Dio; elemosina e Carità;
digiuno e condivisione) avendo come riferimento Gesù. Se togliamo il nostro
riferimento a Gesù dal nostro impegno ascetico allora tutto diventa sforzo
nostro. La Parola
di Dio che orienta il nostro desiderio di Conversione ci invita invece a
fissare sempre lo sguardo su Gesù e a vivere ogni sforzo in comunione e in
risposta al suo dono di amore che si esprime nel donare la vita sulla croce. I
nostri sforzi allora sono la risposta al suo amore, diventano quasi automatici
quando partiamo dalla contemplazione del suo amore. La
Via Crucis del venerdì pomeriggio ci
aiuterà proprio a mettere in atto l’atteggiamento contemplativo. Guarderemo e
rifletteremo alla bellezza e alla bontà del suo amore che non dimentica
nessuno: le donne lungo la strada, sua Madre, Veronica, chi lo aiuta (Simone di
Cirene) e anche chi lo vuole eliminare. Anche per salvare i suoi aguzzini Gesù
va a morire. Per sconfiggere la morte Gesù ha capito che doveva da lei essere
inghiottito e, con il suo modo di dare la vita per noi, di offrirla, ha
ottenuto di sconfiggere il grande avversario che ci incute continuamente
terrore e paura.
Quest’anno poi potremmo definire la Quaresima 2010 come la Quaresima della
Misericordia. Aiutati dall’Evangelista Luca, dopo le prime due domeniche di
ingresso (Tentazioni e Trasfigurazione), mediteremo sulla pazienza di Dio che
chiede conversione e che attende i nostri tempi (terza domenica di Quaresima),
poi sulla bontà di quel padre che attende il ritorno del figlio che ha
sbagliato per fare festa (quarta domenica), per arrivare a contemplare
l’immenso dono del perdono sperimentato dall’adultera colta in flagrante
(quinta domenica). Una Quaresima, quella dell’anno C, che ci condurrà dritta al
cuore di Gesù trafitto dall’amore per ogni uomo anche per il più incallito dei
peccatori. Questa è la vera primavera: riconoscerci bisognosi di quel perdono
per poter risorgere con Gesù a Pasqua. E in questo itinerario, ci suggerisce il
Santo Padre nel suo messaggio per la Quaresima, troveremo le vie per una giustizia
rinnovata. Concludo questo mio articolo quaresimale citando proprio il Santo
Padre: “Quale è dunque la giustizia di
Cristo? E’ anzitutto la giustizia che viene dalla grazia, dove non è l’uomo che
ripara, guarisce se stesso e gli altri. Il fatto che l’“espiazione” avvenga nel
“sangue” di Gesù significa che non sono i sacrifici dell’uomo a liberarlo dal
peso delle colpe, ma il gesto dell’amore di Dio che si apre fino all’estremo,
fino a far passare in sé “la maledizione” che spetta all’uomo, per
trasmettergli in cambio la “benedizione” che spetta a Dio (cfr Gal 3,13-14)”.
Con il desiderio che ognuno di
voi, cari parrocchiani, possa rinascere a vita nuova nel fonte battesimale del
Sabato Santo, vi saluto e auguro ad ognuno un cammino quaresimale.
Don
Alberto