Domenica 6 IX
DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO Mt 7,21-27
In quel tempo, Gesù disse ai suoi
discepoli: «Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel regno dei
cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. In quel
giorno molti mi diranno: Signore, Signore, non abbiamo forse profetato nel
tuo nome? E nel tuo nome non abbiamo forse scacciato demoni? E nel tuo nome
non abbiamo forse compiuto molti prodigi? Ma allora io dichiarerò loro: “Non
vi ho mai conosciuti. Allontanatevi da me, voi che operate l’iniquità!”. Perciò chiunque ascolta queste
mie parole e le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio, che ha
costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi,
soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché
era fondata sulla roccia. Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette
in pratica, sarà simile a un uomo stolto, che ha costruito la sua casa sulla
sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si
abbatterono su quella casa, ed essa cadde e la sua rovina fu grande».
|
Domenica 13 X
DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO Mt 4,1-11
In quel tempo, Gesù fu condotto dallo
Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo. Dopo aver digiunato
quaranta giorni e quaranta notti, alla fine ebbe fame. Il tentatore gli si
avvicinò e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ che queste pietre
diventino pane». Ma egli rispose: «Sta scritto: “Non di solo pane vivrà
l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”». Allora il diavolo lo portò
nella città santa, lo pose sul punto più alto del tempio e gli disse: «Se tu
sei Figlio di Dio, gèttati giù; sta scritto infatti: “Ai suoi angeli darà
ordini a tuo riguardo ed essi ti porteranno sulle loro mani perché il tuo
piede non inciampi in una pietra”». Gesù gli rispose: «Sta scritto anche:
“Non metterai alla prova il Signore Dio tuo”». Di nuovo il diavolo lo portò
sopra un monte altissimo e gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro
gloria e gli disse: «Tutte queste cose io ti darò se, gettandoti ai miei
piedi, mi adorerai». Allora Gesù gli rispose: «Vattene, satana! Sta scritto
infatti: “Il Signore, Dio tuo, adorerai: a lui solo renderai culto”». Allora
il diavolo lo lasciò, ed ecco degli angeli gli si avvicinarono e lo
servivano.
|
Domenica 20 XI
DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO Mt 17,1-9
In quel tempo, Gesù prese con sé
Pietro, Giacomo e Giovanni suo fratello e li condusse in disparte, su un alto
monte. E fu trasfigurato davanti a loro: il suo volto brillò come il sole e
le sue vesti divennero candide come la luce. Ed ecco apparvero loro Mosè ed
Elia, che conversavano con lui. Prendendo la parola, Pietro
disse a Gesù: «Signore, è bello per noi essere qui! Se vuoi, farò qui tre
capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Egli stava ancora
parlando, quando una nube luminosa li coprì con la sua ombra. Ed ecco una
voce dalla nube che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto
il mio compiacimento. Ascoltatelo». All’udire ciò, i discepoli caddero con la
faccia a terra e furono presi da grande timore. Ma Gesù si avvicinò, li toccò
e disse: «Alzatevi e non temete». Alzando gli occhi non videro nessuno, se
non Gesù solo. Mentre scendevano dal monte, Gesù ordinò loro: «Non parlate a
nessuno di questa visione, prima che il Figlio dell’uomo non sia risorto dai
morti».
|
Domenica 27
XII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO Gv 4,5-42
In quel tempo, Gesù giunse a
una città della Samarìa chiamata Sicar, vicina al terreno che Giacobbe aveva
dato a Giuseppe suo figlio: qui c’era un pozzo di Giacobbe. Gesù dunque,
affaticato per il viaggio, sedeva presso il pozzo. Era circa mezzogiorno.
Giunge una donna samaritana ad attingere acqua. Le dice Gesù: «Dammi da
bere». I suoi discepoli erano andati in città a fare provvista di cibi.
Allora la donna samaritana gli dice: «Come mai tu, che sei giudeo, chiedi da
bere a me, che sono una donna samaritana?». I Giudei infatti non hanno
rapporti con i Samaritani. Gesù le risponde: «Se tu conoscessi il dono di Dio
e chi è colui che ti dice: “Dammi da bere!”, tu avresti chiesto a lui ed egli
ti avrebbe dato acqua viva». Gli dice la donna: «Signore, non hai un secchio
e il pozzo è profondo; da dove prendi dunque quest’acqua viva? Sei tu forse
più grande del nostro padre Giacobbe, che ci diede il pozzo e ne bevve lui
con i suoi figli e il suo bestiame?». Gesù le risponde: «Chiunque beve di
quest’acqua avrà di nuovo sete; ma chi berrà dell’acqua che io gli darò, non
avrà più sete in eterno. Anzi, l’acqua che io gli darò diventerà in lui una
sorgente d’acqua che zampilla per la vita eterna». «Signore – gli dice la
donna –, dammi quest’acqua, perché io non abbia più sete e non continui a
venire qui ad attingere acqua». Le dice: «Va’ a chiamare tuo marito e ritorna
qui». Gli risponde la donna: «Io non ho marito». Le dice Gesù: «Hai detto
bene: “Io non ho marito”. Infatti hai avuto cinque mariti e quello che hai
ora non è tuo marito; in questo hai detto il vero». Gli replica la donna:
«Signore, vedo che tu sei un profeta! I nostri padri hanno adorato su questo
monte; voi invece dite che è a Gerusalemme il luogo in cui bisogna adorare».
Gesù le dice: «Credimi, donna, viene l’ora in cui né su questo monte né a
Gerusalemme adorerete il Padre. Voi adorate ciò che non conoscete, noi adoriamo
ciò che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei. Ma viene l’ora – ed
è questa – in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità:
così infatti il Padre vuole che siano quelli che lo adorano. Dio è spirito, e
quelli che lo adorano devono adorare in spirito e verità». Gli rispose la
donna: «So che deve venire il Messia, chiamato Cristo: quando egli verrà, ci
annuncerà ogni cosa». Le dice Gesù: «Sono io, che parlo con te». In quel
momento giunsero i suoi discepoli e si meravigliavano che parlasse con una
donna. Nessuno tuttavia disse: «Che cosa cerchi?», o: «Di che cosa parli con
lei?». La donna intanto lasciò la sua anfora, andò in città e disse alla
gente: «Venite a vedere un uomo che mi ha detto tutto quello che ho fatto.
Che sia lui il Cristo?». Uscirono dalla città e andavano da lui. Intanto i
discepoli lo pregavano: «Rabbì, mangia». Ma egli rispose loro: «Io ho da
mangiare un cibo che voi non conoscete». E i discepoli si domandavano l’un
l’altro: «Qualcuno gli ha forse portato da mangiare?». Gesù disse loro: «Il
mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato e compiere la sua
opera. Voi non dite forse: ancora quattro mesi e poi viene la mietitura?
Ecco, io vi dico: alzate i vostri occhi e guardate i campi che già biondeggiano
per la mietitura. Chi miete riceve il salario e raccoglie frutto per la vita
eterna, perché chi semina gioisca insieme a chi miete. In questo infatti si
dimostra vero il proverbio: uno semina e l’altro miete. Io vi ho mandati a
mietere ciò per cui non avete faticato; altri hanno faticato e voi siete
subentrati nella loro fatica». Molti Samaritani di quella città credettero in
lui per la parola della donna, che testimoniava: «Mi ha detto tutto quello
che ho fatto». E quando i Samaritani giunsero da lui, lo pregavano di
rimanere da loro ed egli rimase là due giorni. Molti di più credettero per la
sua parola e alla donna dicevano: «Non è più per i tuoi discorsi che noi
crediamo, ma perché noi stessi abbiamo udito e sappiamo che questi è
veramente il salvatore del mondo».
|