Pellegrinaggio a Lourdes di Francesca, Michela, Maria
Angela, Olga e Giuliana.
L’idea
frullava in testa già da qualche tempo a qualcuna di noi.
Fare
un pellegrinaggio a Lourdes, non come semplice pellegrina, ma con L’ UNITALSI
in treno, per aiutare gli ammalati.
Non
subito abbiamo aderito tutte, io ero abbastanza indecisa e mi ripetevo in
continuazione: “Lavoro tutto il santo giorno, CHI ME LO FA FARE?! Dover
lavorare anche lì..!”
Me
lo sono chiesta fino alla partenza, ma non trovavo una risposta adatta per non
andarci.
Il
fatto di doverci vestire tutte allo stesso modo mi sembrava una richiesta senza
troppo senso…
La
maglietta blu dell’UNITALSI con sulla schiena stampati gli occhi di Santa
Bernardetta, poteva anche andarmi bene, ma dover indossare il vestito bianco
con il colletto, il grembiule, le calze bianche, il velo e nelle celebrazioni
anche i guanti, mi sembrava veramente troppo, anzi, proprio fuori posto e tempo!
Per giunta ci avevano anche detto che avremmo dovuto rimanere sempre con la
divisa, dal mattino alla sera, senza mai usare abiti “civili”, questa
imposizione mi sembrava veramente d’altri tempi…
Siamo partite da Castelfranco sabato 27
agosto alle ore 13.00.
Il
treno arriva puntuale, con già molte persone in carrozza provenienti da
Treviso, molte altre attendevano con noi per salire, ed ecco che comincio a
pensare: “Guarda questa gente, tutta con il sorriso e contenta, forse davvero ne
vale la pena !!!"
Il
viaggio è lunghissimo, però ci vengono serviti dagli amici BARELLIERI dei pasti
abbondanti: una buona pasta asciutta, un buon secondo e pure il caffè... A noi
SORELLE spetta il compito di raccogliere i piatti e pulire.
Il
treno fa varie fermate, ma noi non possiamo scendere se non quando arriviamo a
Ventimiglia ed è già sera tardi, tanto che ci prepariamo le cuccette per
passare la notte, tutto procede per il meglio…
Arriviamo
a Lourdes domenica alle ore 10.30 circa, veniamo accompagnati ai vari alloggi,
ci cambiamo e indossiamo LA DIVISA, anche se con un po’ di difficoltà, ma con
l’aiuto reciproco tutto riesce per il meglio e ci mettiamo subito a
disposizione degli ammalati. Lì accompagnamo al pranzo e, più tardi, alla Santa
Messa celebrata da tutti i sacerdoti che ci accompagnano e dal nostro Vescovo
Mons. Gianfranco Agostino che ci dà il mandato e ci consegna una corona del
Rosario. Finita la Santa Messa, riaccompagniamo a casa gli ammalati per cena, li
salutiamo e diamo loro appuntamento a domani …
Alcune
di noi hanno dato la loro disposizione per fare anche il turno di notte, che va
dalle ore 20.00 fino alle 07.00 del mattino.
Per
le altre, il giorno dopo, sveglia alle 5:00, doccia veloce per svegliarci, alle
6.00 siamo pronte e partiamo, perché alle 6:15 c’è la Santa Messa per il
personale alla Basilica del Rosario. Prima passiamo velocemente davanti alla
Grotta per un saluto alla Madonna, passiamo alle fontanelle per bere un po’ d’acqua
e poi subito a Messa.
Alle
6.45 finisce, momento di ritrovo con la responsabile per le consegne, poi di
corsa a casa per iniziare il turno.
Alle 9.30 la Santa Messa viene celebrata
davanti alla Grotta.
Che
emozione vedere tante carrozzine “spinte da noi” tutte rivolte verso la Grotta,
tutti con lo stesso pensiero: “Chiedere alla Madonna qualcosa…”.
In
quel momento ti senti veramente piccolo e pensi: “ma di che mi lamento!”, preghi
per chi hai lasciato a casa, per le Parrocchie, come ci aveva chiesto il nostro
Don Raffaele, per tutti quelli che hanno bisogno, perché tu sei già fortunato …
sei LI’.
Altri
momenti bellissimi sono stati: il Rosario con la fiaccolata, la via Crucis per
gli ammalati nella chiesa San Pio X, la Confessione comunitaria, la Processione
e Adorazione Eucaristica.
La
sera arrivavamo stanche e con i piedi spesso doloranti per aver camminato
tantissimo, ci ritrovavamo tutte 5 in camera insieme e anche se tardi e
stanche, riuscivamo a scherzare e ridere come non ci sembrava possibile fare
quando eravamo a Paderno, perché prese ognuna dai propri impegni. Anche questi
sono stati momenti di condivisione che resteranno un caro ricordo.
I
giorni passano velocemente tra celebrazioni varie e momenti molto intensi e non
ti rendi nemmeno conto che è già ora di ritornare a casa, e di togliere la
DIVISA.
Quella
DIVISA che per 5 giorni abbiamo faticosamente indossato la mattina, e dismesso
stanche la sera…
Sotto
il velo e il camice bianco delle SORELLE, sotto la giacca dei BARELLIERI, sotto
la maglietta dei GIOVANI, battono cuori pieni di carità: quante gioie, dolori,
emozioni e quante preghiere!
Gli
ammalati e i pellegrini che così ci vedono, sanno che possono contare su chi la
indossa. La divisa racchiude in sé tutti quei valori in cui ci riconosciamo:
spirito di servizio, generosità, ascolto, condivisione, obbedienza e amore ai
fratelli.
Ed
a conclusione della nostra esperienza, così forte e così intensa, ci
promettiamo di ritrovarci con lo stesso spirito che abbiamo vissuto a Lourdes
anche a Paderno.
Giuliana