A
NATALE SI È TUTTI PIÙ BUONI… MA…
una famosa pubblicità diceva proprio
così: “a Natale si è tutti più buoni”, e forse questa cosa sembra essere vera,
forse ci lasciamo prendere dalle vetrine illuminate, iniziamo a pensare alle
persone che amiamo e cerchiamo, fra le mille pubblicità e offerte commerciali,
un regalo per loro.
Il Natale è davvero un periodo dell’anno
dove il nostro cuore sembra battere in maniera diversa e in modo più
consapevole, rimettiamo al centro dei nostri pensieri quello che vale sul
serio: IL DONO CHE SONO LE PERSONE.
In questo clima c’è però una cosa che mi
ha colpito e mi ha fatto stare male e che voglio condividere con voi, un “MA”
che traduco con una frase che ho sentito e che vi riporto: “io non ti do una offerta, perché voi aiutate solo gli extracomunitari
e non aiutate i NOSTRI”…
In questo Natale, dove Gesù continua a
ricordarci che LUI accetta di diventare bambino per rimettere al centro la
PERSONA e la FAMIGLIA, questa frase mi fa sorgere tante domande che vi scrivo
qui sotto:
Ha
lo stesso diritto di vivere un bambino e una famiglia delle “NOSTRE” e un
bambino e una faglia del terzo mondo?
È
vero che ci sono tante persone che fanno il male, ma sono solo quelle delle
altre parti del mondo? E i nostri che sono nel mondo sono sempre corretti e
onesti?
Perché
un bambino che soffre la fame in Africa mi fa tenerezza, ma quando questo
stesso bambino, che ha qualche anno in più e per miracolo è riuscito vivere
alla fame e alle epidemie, arriva in Italia lo considero uno che viene a fare
il male? E ci siamo dimenticati che anche noi siamo stati nel mondo perché
avevamo fame?
Lo so che molte persone saranno in
disaccordo con me, e che avranno mille motivi per protestare… ma penso che in
questo Natale, dove si parla di crisi, il regalo più grande da ricevere e fare,
è quello di un cuore che riconosce nelle persone il dono più grande, perché
Gesù Cristo si è fatto bambino per TUTTI e non solo per i NOSTRI.
Chiedendovi scusa per la durezza di
queste parole, ribadisco convinto che solo la verità e la bontà, che fanno
stare male e toccano il nostro cuore, ci potranno far vivere questo Natale con
lo stesso cuore di Gesù, quel Gesù che si è fatto bambino e si mette nelle mani
di Tutti.
Vi pubblico qui di seguito gli auguri
scomodi fatti dal vescovo Tonino Bello qualche anno fa alla sua diocesi di
Molfetta, auguri che divengono anche i miei.
Buon Natale da
don Raffaele
AUGURI SCOMODI
Io, invece, vi voglio infastidire. Non sopporto
infatti l’idea di dover rivolgere auguri innocui, formali, imposti dalla
routine di calendario.
Mi lusinga addirittura l’ipotesi che qualcuno li
respinga al mittente come indesiderati.
Tanti auguri scomodi, allora, miei cari fratelli!
Gesù che nasce per amore vi dia la nausea di una vita
egoista, assurda, senza spinte verticali
e vi conceda di inventarvi una vita carica di
donazione, di preghiera, di silenzio, di coraggio.
Il Bambino che dorme sulla paglia vi tolga il sonno e
faccia sentire il guanciale del vostro letto duro come un macigno, finché non
avrete dato ospitalità a uno sfrattato, a un marocchino, a un povero di
passaggio.
Dio che diventa uomo vi faccia sentire dei vermi ogni
volta che la vostra carriera diventa idolo della vostra vita, il sorpasso, il
progetto dei vostri giorni, la schiena del prossimo, strumento delle vostre
scalate.
Maria, che trova solo nello sterco degli animali la
culla dove deporre con tenerezza il frutto del suo grembo, vi costringa con i
suoi occhi feriti a sospendere lo struggimento di tutte le nenie natalizie,
finché la vostra coscienza ipocrita accetterà che il bidone della spazzatura,
l’inceneritore di una clinica diventino tomba senza croce di una vita
soppressa.
Giuseppe, che nell’affronto di mille porte chiuse è il
simbolo di tutte le delusioni paterne, disturbi le sbornie dei vostri cenoni, rimproveri
i tepori delle vostre tombolate, provochi corti circuiti allo spreco delle
vostre luminarie, fino a quando non vi lascerete mettere in crisi dalla
sofferenza di tanti genitori che versano lacrime segrete per i loro figli senza
fortuna, senza salute, senza lavoro.
Gli angeli che annunciano la pace portino ancora
guerra alla vostra sonnolenta tranquillità incapace di vedere che poco più
lontano di una spanna, con l’aggravante del vostro complice silenzio, si
consumano ingiustizie, si sfratta la gente, si fabbricano armi, si militarizza
la terra degli umili, si condannano popoli allo sterminio della fame.
I Poveri che accorrono alla grotta, mentre i potenti
tramano nell’oscurità e la città dorme nell’indifferenza, vi facciano capire
che, se anche voi volete vedere “una gran luce” dovete partire dagli ultimi.
Che le elemosine di chi gioca sulla pelle della gente
sono tranquillanti inutili.Che le pellicce comprate con le tredicesime di
stipendi multipli fanno bella figura, ma non scaldano. Che i ritardi
dell’edilizia popolare sono atti di sacrilegio, se provocati da speculazioni
corporative.
I pastori che vegliano nella notte, “facendo la
guardia al gregge ”, e scrutano l’aurora,
vi diano il senso della storia, l’ebbrezza delle
attese, il gaudio dell’abbandono in Dio.
E vi ispirino il desiderio profondo di vivere poveri
che è poi l’unico modo per morire ricchi.
Buon Natale! Sul nostro vecchio mondo che muore, nasca
la speranza.
Tonino Bello
P. S.: ricordo che le porte sono
sempre aperte per qualsiasi persona abbia bisogno.