Ricevete la Parola di Dio…

 

Sono queste le parole che si sono sentiti rivolgere domenica 1 dicembre durante la Santa Messa delle ore 11.00 a Paderno, nel rito della Consegna della Bibbia i ragazzi e le ragazze di prima media di catechismo di Fonte e Paderno, che già da quest’anno hanno cominciato la preparazione alla S. Cresima. La celebrazione si è svolta in un clima di raccoglimento e anche di emozione poiché i ragazzi erano ben consapevoli che l’atto simbolico con il quale don Raffaele avrebbe posto nelle loro mani il Testo Sacro custodiva in sé un significato carico di senso: ricevere la Bibbia che contiene la Parola di Dio, parola rivelatrice, parola che svela il vero e unico progetto di salvezza, significava stabilire un’amicizia forte con Dio, un patto d’amore chiamato Alleanza, dovunque e per sempre. I ragazzi avevano capito di cosa si trattava e hanno posto il giusto rispetto e la giusta devozione all’evento, poiché già prima, al catechismo, hanno avuto desiderio di conoscere… di accostarsi, almeno in parte, al “Sacro Racconto”. Un racconto che narra le vicende reali di amori, di guerre, di apparizioni, di avventure, di conversioni, di profezie. Un racconto lungo, bello, (pur non trattandosi di un’opera letteraria) unico al mondo perché è il racconto del rapporto di Dio con l’uomo: l’Alleanza di Israele, il Vangelo e lo svelamento finale dell’Apocalisse. E’ un racconto che riguarda tutti. I protagonisti stessi del racconto assomigliano un po’ a tutti noi. Ogni “tipo” umano è stato coinvolto nelle vicende dell’“Antica” e della “Nuova Alleanza”. Nella Bibbia ci sono tanti personaggi che si sono fidati subito di un Dio che pur non vedevano, ma scorrendo la lettura si incontreranno tanti altri generi: Re e miserabili, saggi e tipi irascibili, virtuosi e gente con fede così così. E i lettori della Bibbia assomigliano a quei protagonisti. Perché Dio si allea con l’uomo così come l’uomo è. Dio non pretende che gli uomini siano diversi da quel che sono per iniziare un rapporto di “Alleanza”. Dio chiede di amarlo, come un Padre lo chiede ai propri figli, sapendo che un amore “obbligato” non vale niente, lascia infatti la libertà all’uomo di amarLo oppure no, e dunque ama la libertà dei suoi figli. Il grande racconto della Bibbia è il grande racconto della libertà di Dio. E della libertà degli uomini, vissuta in mezzo alle tante vicende della vita di ieri come oggi: l’amore, il potere, il lavoro, il dolore, la gioia. Per questo riguarda tutti e come ha detto don Raffaele nell’incontro formativo con i genitori dei ragazzi (svoltosi prima della celebrazione della messa): “Se apriamo a caso le pagine della Bibbia troveremo in ognuno di essa qualcosa che ci riguarda.”

Ora che con questo evento è stato gettato questa specie di “seme biblico”, può “fiorire” nuova attenzione, nuova lettura personale o in famiglia. Per questo abbiamo voluto coinvolgere i genitori quella stessa mattina (una consistente e partecipata presenza di mamme e papà), per aprire il dialogo, per confrontarci, per gettare uno sguardo d’insieme, per aiutarci ad avvicinarsi alla Parola di Dio senza timore di non capirla, per ripromettersi di ascoltarla con interesse nella liturgia della Parola e nell’esegesi del vangelo, per guardarla nelle rappresentazioni artistiche, per gustarla e inebriarci del suo sapore salvifico. E ancora per non scoraggiarci quando abbiamo di fronte il grosso tomo della Bibbia, che per la sua vastità e complessità sembrerebbe un’avventura addentrarsi nella sua lettura, e sostenerci magari con tante difficoltà iniziali come di chi dovesse attraversare una grande città, tutta intrecciata di vie, viuzze, piazze, sensi unici, vicoli ciechi, arterie di scorrimento veloce e qualcuno (o qualcosa) ci facesse da navigatore. I ragazzi, non si sono persi d’animo e al catechismo hanno già sbrogliato la matassa e, con fare sicuro, già si destreggiano con il volume della Bibbia, fra Antico e Nuovo testamento, fra capitoli e versetti e già conoscono bene la storia dei grandi precursori della fede cristiana: Abramo, Mosè e Re Davide e il Patto di Alleanza che ne è nato con loro. La Bibbia sarà la loro bussola, li condurrà sempre a Dio.  E noi adulti, in questo tempo, “stremati” da storie tremende, da notizie oscure, o confusi da “analisi febbrili” e spesso inconcludenti, abbiamo bisogno di storie buone a cui appassionarsi come quella dell’amicizia di Dio con l’uomo, che sola, rende pazientemente vivibile e lietamente “feconda” l’esistenza sotto il cielo.

Patrizia