TUTTI I SANTI

Santi subito!

Il mese di novembre ci porta a meditare sulla nostra chiamata alla santità, con la festa dei santi e la commemorazione dei defunti.

La Chiesa in cammino, fatta di santi e di peccatori, guarda alla verità profonda di ogni uomo: dietro ogni sguardo, dentro ognuno di noi, si nasconde un santo potenziale.

 

Noi crediamo che ogni uomo nasce per realizzare il sogno di Dio e che il nostro posto è insostituibile.

 

Il santo è colui che ha scoperto questo destino e l'ha realizzato, meglio: si è lasciato fare, ha lasciato che il Signore prendesse possesso della sua vita.

La nostra generazione è chiamata a riappropriarsi dei santi, a tirarli giù dalle nicchie della devozione in cui li abbiamo esiliati per farli diventare nostri amici e consiglieri, nostri fratelli e maestri. Coloro che hanno vissuto la totalità di Dio desiderano fortemente che anche noi sperimentiamo l'immensa gioia che essi hanno vissuto.

 

La santità che celebriamo - in verità - è quella di Dio e avvicinandoci a lui ne siamo prima sedotti, poi contagiati.

La Bibbia parla spesso di Dio e della sua santità, la sua perfezione d'amore, di equilibrio, di luce di pace. Lui è il Santo, il totalmente altro ma, ci rivela la Scrittura, Dio desidera fortemente condividere la sua santità con il suo popolo.

 

Il santo è tutto ciò che di più bello e nobile esiste nella natura umana, in ciascuno di noi esiste la nostalgia alla santità, a ciò che siamo chiamati a diventare: ascoltiamola. Tiriamo giù dalle nicchie i fratelli santi, riportiamoli nella quotidianità della nostra vita, ascoltiamoli mentre ci suggeriscono i percorsi che ci portano verso la pienezza della felicità.

 

I santi non sono dei maghetti operatori di prodigi: il più grande miracolo è la loro continua conversione.

I santi non sono perfetti e impeccabili, ma hanno avuto il coraggio, che spesso noi non abbiamo, di ricominciare, dopo avere sbagliato.

 

Chiediamo ai santi un aiuto per il nostro cammino: Maria ci infonda la gioia del suo Eccomi, Pietro ci doni la sua fede rocciosa, Francesco la sua perfetta letizia, Paolo l'ardore della fede, Teresina la semplicità dell'abbandonarsi a Dio.

I nostri cari famigliari, vissuti nelle mura domestiche di casa, e che ora contemplano il volto di Dio, ci aiutino quaggiù a cantare con gioia la bellezza di Dio, con quella nostalgia di ciò che potremmo vivere con loro nella pienezza.

 

Il vostro parroco don Rino